Ovvero: agire tra api e toni di grigio.

Vi sono alcune storie e alcuni personaggi che, come accade per certi innamoramenti, non si riesce proprio a levarli dalla testa. In uno di questi casi -o per meglio dire, “in entrambi i casi”- rientra Good Omens, con i suoi Angeli e i suoi Demoni, ma non proprio tali sino in fondo.

Titoli di testa 1ª stagione
Titoli di testa 2ª stagione

Andiamo con ordine: era maggio 2019 e spesso nella home delle mie pagine social compariva un promo singolare. Sembrava un cartone animato, ma non lo era del tutto e la musica era completamente ipnotica. C’è da dire che all’epoca la mia ironia ed il mio lato comico erano abbastanza assopiti, quindi entrai sulla piattaforma Prime Video con assoluto scetticismo e con la svogliatezza che alcuni adulti tristi hanno nell’interfacciarsi con una certa tipologia di “letteratura giovanile“.

Trailer ufficiale della 1ª stagione di Good Omens
Trailer ufficiale della 2ª stagione di Good Omens

E… va-va-voom!! Venni trafitta, colpita e affondata! Non è una storia per ragazzini, eppure lo è. Non è una storia seria, eppure lo è. Non è totalmente comica e/o drammatica, eppure lo è. Ma allora cos’è Good Omens? Ebbene, Good Omens, è tutto e il contrario di tutto. Peter Anderson (che ha curato l’animazione dei titoli di testa) ha dichiarato in proposito dei titoli, ma il commento ben si addice a tutta la serie:

Un miscuglio totalmente folle di tutti gli stili, in un modo tale da farli apparire ben fusi assieme

La trama principale di queste Belle e accurate profezie di Agnes Nutter, strega vede l’Angelo e collezionista di libri rari Azraphel e Crowley altro angelo -più che Demone (un tempo ipotizzo molto in alto nella gerarchia angelica)- che se ne è andato Giù a zonzo anziché Cadere, essere non solo rappresentanti sulla Terra delle rispettive fazioni Paradiso-Inferno, ma stringere segretamente una alleanza che all’inizio appariva come illecita e puramente egoistica e che con il tempo si tramutata in vera e propria complicità. La prima stagione (rilasciata appunto nel 2019), è l’adattamento dell’omonimo romanzo ed è tutta incentrata sullo scongiurare l’imminente Apocalisse; la seconda stagione invece (rilasciata a luglio 2023 e che si avvale di una sceneggiatura originale) ruota tutt’attorno al Libero Arbitrio e ai sentimenti più profondi, a cui si aggiungono i prodromi per un “Nuovo Avvento“.

Il libro fu pubblicato per la prima volta nel 1990 e gli autori sono Terry Pratchett e Neil Gaiman: non ho mai letto un libro così ironico, sagace, scorrevole, serio, profondo, satirico, in grado di suscitare grandi risate (ad esempio i dialoghi fra la banda de “i Quelli” -bambini di 11 anni- sono assolutamente un capolavoro di fantasia, realtà, candore e certezza, da risultare incredibilmente spiazzanti) e grandi riflessioni. Non sono poi da sottovalutare anche le molteplici sottotrame correlate: inquinamento, sfruttamento delle risorse, fame, continua lotta odio-amore, osteggiamenti per ogni singola cosa, sotterfugi e inganni, non preoccuparsi più del futuro, non riuscire a parlare per davvero, non comprendere cosa ci rende realmente felici, ecc… senza dimenticare anche le tematiche di stampo religioso mostrate in chiave satirica: timor di Dio, miracoli, inferi, Eternità sia dal punto di vista positivo sia negativo, tentazioni, peccati, falsa testimonianza, volontà di Dio, piani divini, ecc…

Insomma, l’universo di Good Omens (tanto del romanzo quanto della serie tv, di cui si aspetta il rinnovo per la 3ª e forse ultima stagione) è costituito da così tanti elementi che una sola lettura o una sola visione non bastano per svelarne tutte le sfaccettature e ad ogni nuovo sguardo emergono dettagli sorprendenti. Curatissimi infatti i reparti Fotografia, Scenografia, Costumi che rasentano la maniacalità tanto risultano curati in ogni singolo dettaglio. Per non parlare poi delle interpretazioni! Tutto il cast è assolutamente pazzesco ed è divertente vedere alcuni attori -presenti in entrambe le stagioni- interpretare personaggi differenti, come ad esempio: Nina Sosanya e Maggie Service nelle prime 6 puntate le vediamo nei panni di due “suore sataniche dell’ordine delle chiacchierone” e nelle ultime 6 puntate invece le conosciamo semplicemente come Nina del caffè e Maggie del negozio di dischi; o ancora Miranda Richardson presentata dapprima come la potente medium Madame Tracy e successivamente come l’agguerrita demone Shax. Ho lasciato volutamente i protagonisti per ultimi: Crowley ed Azraphel sono rispettivamente interpretati da David Tennant e Michael Sheen, entrambi in un particolarissimo stato di Grazia.

Diciamolo chiaramente: molti di noi da piccoli, per la fine del catechismo o per l’arrivo del Natale si saranno ritrovati a dover interpretare un “ruolo santo” per lo spettacolo di fine anno (io stessa sono stata un Angelo ai miei tempi: senza aureola, ma con una tunica bianca con ricami dorati e con un paio d’ali che mi piacevano moltissimo) e dobbiamo ammettere che ruoli del genere -per quanto siano anche alla portata di bambini- sono rischiosissimi da portare in scena, perché è davvero facile renderli per nulla credibili o “scimmiottare” parole in cui non si crede. Sia David che Michael invece sono riusciti a dare vita a due personaggi assolutamente iconici e totalmente veri. Non assistiamo a David e Michael che giocano i rispettivi ruoli, no. Noi vediamo Crowley e Azraphel che si sono staccati dal foglio di carta e sono diventati reali, tangibili, con le loro convinzioni, le loro debolezze, le loro contraddizioni. Entrambi sono la faccia di una stessa medaglia, dove non può esistere l’uno senza l’altro, anche se loro fingono di non saperlo e negano che sia così. Si conoscono da oltre 6000 anni e le loro personalità e caratteristiche vanno ben oltre l’idea preconcetta che possiamo avere noi nei confronti di questa tipologia di figure inafferrabili:

  • Azraphel: fu l’Angelo del Cancello Orientale dell’Eden; possedeva una spada di fuoco; ha un’eloquenza brillante ed esuberante; la sua libreria è un’ambasciata indipendente ed ex avamposto del Paradiso; la permanenza sulla Terra lo ha reso goloso e un po’ egoista; non ha mai smesso di essere fiducioso nei “Piani” del “Piano di Sopra” ed è sempre in bilico tra l’agire e il sentirsi in colpa.
  • Crowley: che come minimo un tempo deve esser stato un Trono o un Dominio, dato che si è adoperato per la progettazione e la costruzione dell’Universo; possiede una Bentley nera del 1926; si prende cura a suo modo di molte piante; adora ascoltare i Queen; è un tipo molto curioso che ha in dono un’intelligenza acutissima e una fantasia super fervida; pone molte domande e riflette spesso su ciò che accade; anche lui come Azraphel si è ben adeguato ai ritmi terrestri di cui non ha nessuna intenzione di privarsi e proprio perché ha osato porre domande, sa cos’è la solitudine eppure, non ha mai perso il suo aspetto ironico-sarcastico; è entusiasta, ottimista, amante della bellezza e ama prendersi cura delle cose che gli stanno a cuore (anche se non lo ammetterà mai e prova a mascherare tutto con la corazza da mentitore spietato che si è costruito).

Proprio in riferimento alla condizione della solitudine e all’agire secondo coscienza, nella stagione 2 episodio 2 dal titolo “L’indizio” con scene di ira riguardanti Giacobbe, avvengono questi due dialoghi fra Azraphel e Crowley:

[prima parte del dialogo]

  • Az.: Ammettilo, tu sei un pochino dalla nostra parte
  • Cr.: No, neanche lontanamente.
  • Az.: Però non sei dalla parte dell’Inferno
  • Cr.: Io faccio quello che vuole l’Inferno, finché ci riesco
  • Az.: E allora da che parte stai?
  • Cr.: Dalla mia
  • Az.: Santo cielo, da un senso di…
  • Cr.: Di cosa?
  • Az.: Di solitudine
  • Cr.: Cosa? Ma quale solitudine! E tu da che parte stai?
  • Az.: Da quella di Dio, s’intende!
  • Cr.: Ah, davvero? Quello che vuole farmi uccidere dei ragazzini?
  • Az.: Si! Però…
  • Cr.: Già! È così che è iniziato tutto per me… Ci vediamo all’Inferno!

[seconda parte del dialogo]

  • Az.: Sono pronto ad andare.
  • Cr.: Andare dove?
  • Az.: All’Inferno!
  • Cr.: Non ti porterò all’Inferno, Angelo!
  • Az.: Perchè?
  • Cr.: Non credo che ti piacerebbe…
  • Az.: Ma devi! Perché io sono come Te, adesso. Sono un Demone!
  • Cr.: (ride) Tu ti credi un Demone?! Con quei ricciolini, la veste bianca
  • Az.: Sono un Angelo Caduto! Ho detto il falso per contrastare la volontà di Dio!
  • Cr.: Beh, si lo hai fatto, però… non lo dirò ad anima viva, Tu invece? (pausa) Beh, quindi non cambia niente.
  • Az.: Allora che cosa sono?
  • Cr.: Sei solo un Angelo che fa quello che vuole il Paradiso, finché ci riesce
  • Az.: Da un senso di…
  • Cr.: Solitudine?
  • Az.: Avevi detto di no!
  • Cr.: Io sono un Demone, ho mentito.

E proprio il mentire che lo caratterizza, da un lato (nelle svariate puntate) viene utilizzato da Crowley per destabilizzare i suoi interlocutori (in modo particolare quelli di cui non si fida) e successivamente di protezione (proprio nei confronti di cui lui si fida e di cui sa di essere contraccambiato). Sul concetto di protezione i due protagonisti, nel corso delle 12 puntate, si prenderanno cura l’uno dell’altro non solo durante i miracoli divini/demoniaci da compiere, ma come si può vedere nelle immagini postate: l’angelo protegge il “demone” dalla pioggia appena creata sull’Eden e un demone -non ancora tale- protegge un angelo dal fuoco della creazione (ditemi voi se non è poesia questa!) e proprio Crowley -verso la fine della 2ª stagione- ritrovatosi in Paradiso e aiutato dal puro Muriel (amanuense di 37ima classe), non solo definisce gli Angeli “come le api: proteggono accanitamente il loro alveare“, ma proprio lui continuerà imperterrito a proteggere e salvare il suo Azraphel ogni volta che sarà necessario, correndo da lui per oltre 6000 anni (e di questo l’angelo-libraio ne è consapevole ed in qualche modo si approfitta di questa situazione, confidando a Nina: “Lui è sempre così felice di salvarmi!“.

Acqua e Fuoco, elementi cardine con cui individuare il Bene e il Male; elementi che si attraggono e respingono e che in apparenza non possono coesistere, ma se si riesce a trovare il giusto equilibrio e la giusta complicità, beh, ecco che possono diventare una Squadra, un Noi Ineffabile e perché no, anche innamorarsi come accade fra Belzebù e l’Arcangelo Gabriele: condizione che genera parecchio scalpore!

L’Amore, già. Tutta la serie tv (soprattutto la seconda stagione) ne è completamente intrisa, e tutte le coppie che vengono mostrate incarnano alla perfezione quelle caratteristiche che proprio al catechismo vengono tramandate: pertanto non deve stupirci se ad innamorarsi sono Nina e Maggie, Belzebù e Gabriele o se ad impersonificare personaggi con nomi maschili siano invece delle Attrici: in fondo queste figure eteree, per loro natura, non sono imbrigliate in una categoria di genere d’appartenenza e l’Amore -quello vero, puro, sincero- non si ferma all’apparenza o alla superficialità del “chi sei“, ma va più a fondo contemplando il “come sei“.

E quindi è tenero e struggente vedere un Angelo impacciato e imbarazzato rifugiarsi dietro un “Tu sei uno che corre troppo per me, Crowley” (come se “dalla notte dei tempi” di attesa sia solo uno schiocco di dita) e un Demone -niente affatto tale- prendere invece realmente coscienza di sé, del suo cuore e dei suoi sentimenti ed assumersi le proprie responsabilità correndo anche il rischio del rifiuto, cancellando così un’eternità di menzogne perché finalmente si è veri, autentici, sinceri e fragili nello sperare in un Noi che ci renda finalmente completi, al punto da lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare… magari su Alpha Centauri…

Crowley ha inoltre compreso -a differenza di Azraphel- una cosa fondamentale: che tra il bianco e il nero vi sono un’infinità di toni di grigio all’interno dei quali potersi realizzare e non esistono né Paradiso e né Inferno che possano far prevalere o imporre la propria volontà, ma siamo liberi di compiere scelte sbagliate o giuste che siano perché, l’unica cosa davvero necessaria è non tradire noi stessi ed i nostri sentimenti. Queste sono le cose che ci rendono umani.

E così già lo vedo Crowley, di spalle che procede verso un’orizzonte di luce (alba o tramonto, chissà) con la sua andatura dinoccolata, penso ai suoi stivali e penso

a una sagoma, in parte angelica, in parte diabolica, del tutto umana che ciondola bonaria verso Tadfield… per sempre.

[Ps: è possibile ascoltare qui, se vi aggrada, due passaggi “infiammabili” tratti da Good Omens e letti dalla sottoscritta a mò di omaggio]

2 Grazie per il tuo Tempo ed il tuo Amore