Nella mattinata del 29 settembre scorso si è svolta, presso la sala The Kripta pub a Saracena (CS), la 2ª lezione dell’Accademia della Terra (di cui vi avevo già parlato qui), tenuta dal ricercatore Roberto Rubino e dal titolo intrigante “Il cibo ci parla“. Come per la volta precedente, la lezione è stata suddivisa in due parti: una teorica e una di degustazione.

Durante la lezione frontale si è ragionato su quanto realmente siamo in grado di comprendere cosa abbiamo nel piatto e cosa compriamo facendo la spesa. Ciò che è emerso ascoltando non solo il docente, ma anche i vari interventi, è che ci manca del tutto quella consapevolezza che un tempo era propria degli anziani, molto più lungimiranti e saggi di noi.

Magari inconsapevolmente -all’inizio- poi con sempre maggiore coscienza, l’uomo moderno è quasi “ossessionato” dalla ricerca di alimenti perfetti e impeccabili, sempre uguali e identici a se stessi e pertanto non più in grado di emozionare o sorprendere e unitamente a ciò, perseguire una globalizzazione tutta votata alla quantità a discapito della qualità vera e reale, dove le multinazionali e le grandi industrie la fanno da padrone e quegli slogan creati ad hoc per il consumatore in realtà celano solo mezze verità.

Non sappiamo più comprendere cosa mettiamo nel piatto e l’intensività delle produzioni va solo a discapito della nostra salute e con la 2ª parte della lezione -tutta incentrata sulla degustazione- le parole si sono fatte concrete e tangibili, stupendo persino noi presenti. Abbiamo avuto modo di assaggiare 5 tipologie di patate differenti e 4 tipologie di formaggi (in due coppie: ciascuna coppia prevedeva lo stesso prodotto ma con differenze sostanziali alla base). Le sorprese non si sono fatte attendere: ciò che è emerso dagli assaggi al buio (solo dopo abbiamo saputo la provenienza del prodotto) è che proprio il prodotto di “marca” o per lo meno con un nome conosciuto, all’assaggio è risultato il più “scarso qualitativamente”: colore che non invoglia a mangiarlo, composizione della struttura non soddisfacente al palato, mancanza di persistenza del gusto, valori caratteristici non incisivi a causa del troppo sfruttamento intensivo del suolo… e allora viene da chiedersi: come è mai possibile che l’umanità, così intellettivamente sviluppata rispetto le altre specie animali, si sia ridotta in questo modo? Per avidità e smania di arricchirsi?

Al termine della lezione ci siamo fermati per pranzare assieme: come sempre ottima, saporita e abbondante la cucina della sig.ra Rossella Perrupato che dopo un assortimento di antipasti ci ha deliziato con un piatto di “lagane, fagioli e ricotta salata” che se alla vista risultava “imponente”, all’assaggio regalava assoluta gioia; il piatto dai sapori decisi eppure affatto eccessivi, ben veniva ammorbidito dal rosso carezzevole marchiato Feudo San Severino offerto dal produttore Roberto Bisconte e proprio pranzando, ho avuto modo di osservare due commensali in modo particolare: Giorgio (7anni) e Gregorio, il suo fratellino.

Sono due bambini dagli occhi azzurri che incantano e che hanno regalato sorrisi e battute a ciascun presente, ma soprattutto hanno mangiato tutto con gusto. Con i loro tempi e i loro modi: “non importa se le posate non sono state adoperate a dovere, altrimenti che ne facciamo di 10 dita alle mani?” (lo ripeteva sempre mio nonno) e ancora, va benissimo se col cibo si può anche giocare e/o sperimentare (con fili di pasta ciucciati o alimenti ancora proibiti per la giovane età ma che all’insaputa dei genitori si sono assaggiati lo stesso): ecco, le grandi industrie produttrici dovrebbero rivolgere lo sguardo ai tanti Ruggero e Gregorio sparsi nel mondo. Il cibo va toccato, annusato, assaporato, mangiato con gusto, ci si deve anche un po’ sporcare e poi sorridere soddisfatti… è del loro futuro che si sta parlando ed è assolutamente necessaria tutta la qualità, varietà, stagionalità di cui l’uomo si è completamente e volutamente dimenticato per timore di ricadere nella povera ed estenuante fatica di chi li ha preceduti.

4 Grazie per il tuo Tempo ed il tuo Amore