Oggi non vi parlerò di film, di libri o di serate evento per promuovere iniziative storico-culturali, ma voglio parlarvi di una persona che non vedo da un po’ di tempo, ma che grazie ai social seguo con infinito piacere. La persona in questione si chiama Andrea Petinari: classe 1992, di Macerata e di professione fa il fotoreporter/videomaking.

Andrea l’ho conosciuto nel biennio 2012-2013: entrambi iscritti ad una scuola di cinema marchigiana, io al corso “Sceneggiatura“, lui in quello “Cinema“. Se poco poco lo conosco immagino che rimarrà sorpreso di questo articolo e poi si farà una bella risata delle sue. Lo ricordo come un ragazzo estremamente timido e indeciso, se gli chiedevi qualcosa rispondeva con un “Nun lo so, te che dici?“. Dubitava quasi di tutto in quel periodo, tranne sul fatto che gli piaceva il cinema e vedeva una caterva di film all’anno. Queste sue indecisioni dipendevano anche dal fatto che non riusciva a trovare la sua strada o meglio, in quel momento non riusciva a metterla bene a fuoco. Addirittura, mi ricordo che parlava di un possibile anno sabatico perché non sapeva se andare all’università per studiare “boh, nun lo so, nun me piace niente!” o addirittura interrompere gli studi definitivamente e cercarsi un lavoro (e qui si aprirebbero capitoli infiniti sull’abbandono scolastico sempre più crescente in Italia e super frequente proprio ne Le Marche, causa anche -forse- della presenza di tantissime attività industriali a conduzione familiare da dover mandare avanti).

Fatto sta che un giorno, durante una pausa pranzo nell’angolino della sala dove trovavano posto gli strumenti musicali, io ed altri ragazzi gli suggerimmo non di iscriversi all’università, ma di andare a curiosare… di scegliere non un corso ma una materia che potesse attrarlo, assistere a qualche lezione in presenza e solo dopo decidere cosa fare. Non so se seguì questo consiglio, ma dopo un po’ di tempo terminò il ciclo di studi in Linguaggi Multimediali presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata e successivamente ha iniziato a lavorare per il giornale online Cronache Maceratesi , dove pubblica le foto di un progetto più grande e completo di video (che possono essere visionati sul suo profilo Instagram) e che io trovo bellissimo: il titolo è Ritratti… di strada.

Di cosa tratta il progetto? Andrea ferma persone a caso, appunto lungo la strada, e chiede loro se può scattagli una foto (il tutto ha preso il via per San Valentino). Già nell’era dei social dove tutto è immagine, tutti guardano ma forse nessuno vede più, l’idea di dover chiedere la concessione dello scatto del momento la trovo una gentilezza rara (si, certo.. lo fa anche per averne l’autorizzazione e non incappare in svariate problematiche, però sempre di gentilezza si tratta).

La cosa bella di Andrea è il suo modo di approcciarsi alle persone con la sua voce squillante, musicalmente marchigiana, mai invadente o insistente, riesce sin da subito ad approcciarsi con chiunque e ad entrare in empatia con loro sino a farle sorridere. Vedere i volti di questi perfetti sconosciuti mutare dal “oddio questo mo che vuole?” al “sto bene messa così?” è davvero sorprendente e forse nemmeno Andrea si rende realmente conto del potenziale gigantesco che ha questo progetto: non si tratta solo di scattare foto, ma di andare verso queste persone, conoscerne un po’ la loro storia, farle sentire belle e interessanti anche solo per un attimo è davvero rigenerante. Tutti dovremmo almeno una volta nella vita poter essere belli o interessanti per qualcuno, perché siamo unici e irripetibili e quello sguardo nuovo, quel sorriso nuovo forse sono proprio ciò che serve a rinascere e rifiorire, solo che non lo sappiamo e non ce ne accorgiamo.

E così è bello conoscere il signor Armando che guarda la tv non a casa ma dal marciapiede antistante casa sua, così non rischia di dormire tutto il giorno su di una poltrona e può scambiare anche solo un “buongiorno!” con qualche passante; o ancora Giovanni che restaura libri antichi; il signor Luigi invece prima chiede se è bello e poi si commuove raccontando di un passato che da un anno a questa parte sembra riaffiorare fortissimo; e ancora la sana follia di MichVichingo… E di micro storie così, di quella normalità fatta di sconosciuti e dei loro sacrifici Andrea ne immortala tante e questo è il link al suo profilo instagram così potrete scoprirle tutte se vi va: https://www.instagram.com/andrea_petinari/ e vi suggerisco di osservare gli occhi di queste persone, e come muta la luce che li attraversa. Ad Andrea va il mio plauso e un forte abbraccio.

3 Grazie per il tuo Tempo ed il tuo Amore