Una delle domande più assillanti che mi sono sentita rivolgere da piccola era: «cosa vuoi fare da grande?»… Io rispondevo spiazzando un po’ tutti: una volta ho risposto che sarei diventata un Moschettiere (!), poi e’ stata la volta dell’astronauta ed in fine -verso le scuole medie- rispondevo fisso che sarei diventata un giornalista sportivo al seguito della Nazionale di calcio.
Non avrei mai potuto immaginare che un debito formativo in latino, verso i 14 anni, mi avrebbe aiutato a capire quale sarebbe stata la strada da percorrere. Mi impuntai: col cavolo che mi sarei fermata a scuola anche di pomeriggio per fare latino! Così per ribellione, invece di recuperare la materia, mi iscrissi con totale incoscienza a due laboratori: uno di Teatro e l’altro di videomaking. La durata era di neanche un semestre: io li frequentai per quattro anni. I quattro anni più belli e più pazzi della mia vita. Continuai gli studi artistici, sono andata a zonzo per l’Italia soprattutto dopo la laurea e poi -per vari motivi- ho fatto ritorno al paese di origine.
Il posto dove abito si trova a nord della Calabria, nella zona definita linguisticamente citeriore o Calabria latina (perché non abbiamo subìto l’invasione greca a differenza del resto della regione, quindi il nostro é un parlare sì chiuso ma molto più dolce) e fra le tante “particolarità” o meglio “mancanze” non abbiamo/non ha un Teatro.
Poca cosa direte voi, tanto con la pandemia é tutto chiuso. Io non la penso così… Prima o poi si ritornerà a far ripartire quei settori fermi da più di un anno ormai e proprio per questo, bisogna farsi trovare pronti. Sempre più spesso e direi -era ora!- sui vari canali social é possibile reperire anche spettacoli e non solo film su piattaforme streaming. I puristi dell’arte hanno storto e continuano a storcere un po’ il naso: per carità, hanno perfettamente ragione e le emozioni, i sentimenti, le atmosfere che é possibile vivere in un Teatro lo schermo non te le può dare, neanche lontanamente. Ma trattandosi di condizione assai particolare ed eccezionale quella che stiamo vivendo, la tecnologia può correre davvero in nostro aiuto, può seriamente fungere da tramite e da filo conduttore ora che spettacoli, concerti, serate evento, anteprime, festival, ecc non sono al momento attivi. E poi così facendo si darebbe l’opportunità (con le dovute precauzioni del caso) a tante famiglie che vivono lavorando nello spettacolo a non perdere quella continuità sia lavorativa sia di ritmo, fondamentale per la buona riuscita dell’appuntamento.
Io soffro doppiamente questa condizione di mancanza d’arte: il paese nel quale abito non ha né un cinema e né un teatro. Qualcuno potrà riprendermi ricordandomi dell’esistenza di un “auditorium”, ma come più volte negli anni ho fatto notare ai diretti interessati, quella sala non é assolutamente idonea per la messa in scena e la fruizione di spettacoli dal vivo, per una serie di problematiche che si porta dietro sin dalla sua realizzazione. Per tre anni consecutivi é vero, vi abbiamo realizzato una rassegna di teatro amatoriale (dico “abbiamo” perché ho ricoperto il ruolo prima di presidente di giuria e poi di semplice giurato) e c’è un solo termine per descrivere le compagnie che si sono alternate su quegli “spazi”: eroiche… ma questa é un’altra storia e un altro capitolo da trattare chissà quando e chissà con chi…
Ora che tutto é così dilatato e incerto e “non pianificabile” sono convinta che proprio in luoghi come quello in cui mi trovo sia possibile attuare una rivoluzione dal divano, a colpi di visualizzazioni perché un paese (anche Paese) che non investe sulla cultura e non progetta in cultura é un paese (Paese) che ha già perso in partenza. Perché spettacoli, film, concerti ecc non sono solo un modo per “passare due ore in modo diverso”, sono la lente d’ingrandimento della società in cui viviamo, sono il riflesso artistico che abbiamo per capirci o almeno per provare a farlo.
Per questo vi lascio qui alcuni link per recuperare degli spettacoli teatrali e non solo, perché ora più che mai abbiamo bisogno di bellezza, di sogni, di magia, di ascoltare storie ed esistenze per non sentirci più a pezzetti, per ritrovarci nuovi e divergenti.

0